Mario Pistacchio e Laura Toffanello,
L’estate del cane bambino
66thand2nd.
«Odio mio padre» disse Ercole piano.
«Anch’io odio il mio», e dentro di me sperai che morisse quella notte stessa, che morissero tutti e ci lasciassero in pace.
L’estate del cane bambino è il formidabile esordio di Laura Toffanello e Mario Pistacchio.
Si svolge nel 1961, durante l’ultima estate della fanciullezza di un gruppo di ragazzini in un piccolo paese della campagna del nordest, Brondolo: un racconto da principio divertente che richiama atmosfere alla Tom Sawyer e che si trasforma via via in una tragedia aggravata dall’indifferenza degli adulti. E, del resto, ai bambini allora si badava meno, forse si teneva meno ma questo, almeno in campagna, voleva dire che, d’estate, il mondo era tutto da scoprire, in una quasi totale libertà.
L’estate è una storia di amicizia, di crescita, di tradimento degli adulti nei confronti dei bambini. Ed è la storia della sparizione di Narciso, il fratello più piccolo di Ercole, e di una magica sostituzione: al posto del bambino compare un cane nero, che i bambini chiamano Houdini. L’estate è la storia della guerra dei ragazzini per essere creduti, della loro lotta per la verità. Una guerra che si concluderà solo molti anni dopo quando, ormai anziani, si ritroveranno a Brondolo.
L’innocenza, il coraggio, la fantasia dei piccoli si contrappongono all’ignoranza, alla sopraffazione e all’omertà del mondo dei grandi. Mario Pistacchio e Laura Toffanello parlano direttamente ai bambini che siamo stati, e a quegli adulti che osservano, ogni giorno, la violenza perpetrata da certi “grandi” nei confronti di chi è indifeso, senza diritto di parola o di essere ascoltato. Qualche traccia cinematografica: Stand by me, ricordo di un’estate, di Rob Reiner; Mystic river, di Clint Eastwood.
Consiglio di Malvina Cagna, Libreria Trebisonda